Ne sentiamo tanto parlare, spesso anche dimenticandone l’importanza e senza prestare particolare attenzione alle possibili conseguenze di una poco attenta valutazione iniziale durante la fase di richiesta di finanziamento. Parliamo degli interessi.
Per spiegarlo in modo semplice si definisce interesse la somma che dev’essere pagata dal debitore per l’utilizzo del credito concessogli. In poche parole, corrisponde al compenso del creditore in seguito all’erogazione del prestito. E’ quindi lecito affermare che l’interesse in un mutuo è il compenso da rimborsare a fronte del prestito ottenuto. Solitamente si calcola in percentuale su base annua.
Sul mercato esistono diverse proposte di finanziamento o prestito che si differenziano in diverse tipologie di interessi, tra cui menzioniamo gli interessi attivi, interessi passivi, interessi semplici e interessi composti.
Vediamoli insieme e cerchiamo di capire a quali caratteristiche prestare particolare attenzione:
Interessi attivi
sono interessi che maturi nel caso di conti correnti e conti deposito.
Con interessi passivi si intende quindi che la banca ti corrisponde degli interessi per aver ricevuto in deposito una somma di denaro che può essere utilizzato per altre operazioni finanziarie.
Interessi passivi
sono un costo effettivo che devi supportare nel caso tu abbia acceso un mutuo, prestiti e/o finanziamenti.
In questi casi ti sei impegnato a corrispondere gli interessi passivi all’istituto di credito o alla banca che ti ha concesso il finanziamento.
Interessi semplici
Per interesse semplice o lineare solitamente si intende quell’interesse accumulato “linearmente”, ovvero, viene determinato in base alla proporzione matematica tra l’ammontare del capitale impiegato e il tempo di utilizzo.
Interessi composti
sono chiamati anche anatocismi e rappresentano gli interessi aggiunti con una certa regolarità ai tuoi debiti. Composto perché non si basa unicamente sul calcolo del capitale principale,ma anche su tutti gli altri interessi accumulati nel tempo sul debito iniziale. Questi interessi maturati si sommano quindi al capitale iniziale, dando vita a nuovi interessi.
Bisogna poi anche considerare che gli interessi che devi pagare all’Istituto di Credito vanno a a sommarsi alla quota interessi, che può variare in base al tasso d’interesse previsto contrattualmente, alla durata del finanziamento, all’ammontare del capitale finanziato e a una serie di molti altri fattori.
Il nostro consiglio, al fine di valutare la convenienza di un prestito o di un finanziamento, è di utilizzare il TAN (Tasso Nominale Annuo) come percentuale che indica gli interessi che devi restituire alla fine del prestito. Questo indice ti mostra quindi, in modo sintetico, l’interesse applicato al prestito, e viene di norma accompagnato dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), per una valutazione più completa della convenienza del finanziamento.
Ma di questo parleremo più avanti. Continua a seguirci!
QUICK TIPS
Sapevi che…
- L’Euribor è un tasso di riferimento, con il quale viene indicato l’interesse medio applicato sulle transazioni finanziarie in euro tra le banche europee. Questo tasso è particolarmente importante per chi ha optato per un mutuo a tasso variabile, in quanto questi sono indicizzati al valore dell’Euribor.
- Anche l’Eurirs è un tasso di riferimento, aggiornato quotidianamente dalla Federazione bancaria Europea. Il suo valore viene di solito utilizzato per i mutui a tasso fisso, fungendo da base sulla quale si va a calcolare poi uno spread applicato dall’istituto di credito.