I debiti possono rappresentare un importante problema per molte persone.
Ecco qualche consiglio utile per uscirne e ritrovare la serenità.
Ma come poter uscire definitivamente dai debiti?
1. Rinegoziare il tasso di interesse di mutui o finanziamenti già in essere.
E’ possibile contattare la banca con la quale è stato avviato il proprio mutuo o il prestito per richiedere una rinegoziazione del tasso di interesse, fattibile se si ha un buona reputazione finanziaria. In questo modo potrebbe essere fattibile risparmiare sugli interessi mensili.
2.Provare a ottenere un consolidamento del debito
Sempre se si gode di una buona credibilità finanziaria è possibile avviare la richiesta di consolidamento del debito, in modo da includere tutti i debiti in un’unica rata mensile in linea con le proprie possibilità di spesa. Avviando questa opportunità sarà senz’altro prolungato il periodo di rientro del debito, ma sicuramente anche più semplice onorare le scadenze di pagamento. Inoltre, questo tipo di prestito ha di solito un tasso di interesse inferiore rispetto a quello applicato ad altre tipologie di finanziamenti.
3. Consigliamo di saldare prima il conto della carta di credito con interessi più alti.
Se non fosse possibile ridurre il tasso di interesse, sarà sicuramente opportuno saldare per prima i debiti delle carte con tasso maggiore. Così facendo andiamo a ridurre gli interessi passivi e abbassando di conseguenza il debito residuo delle carte di credito. Consigliamo sempre di ridurre al massimo l’utilizzo di questi strumenti così da evitare inutili tassi che rendono sempre più complicato trovare una soluzione definitiva.
QUICK TIPS
Sapevi che…
- Nel caso in cui si sia letteralmente sommersi dai debiti, è utile sapere che esiste la legge n.03/2012 che permette di avviare un piano di ristrutturazione e risanamento della propria situazione debitoria.
- Si tratta della legge sulla “Composizione della Crisi da sovraindebitamento”.
Per “sovraindebitamento” si intende una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte (di cui evidentemente non fanno parte gli immobili), nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni, causa ad esempio la perdita del posto di lavoro, il consistente calo registrato negli ordini e nelle vendite, etc.