Si ereditano i debiti (mutui, cartelle esattoriali, condanne di risarcimento dei danni, etc.) di un familiare? La risposta è sì. Dopo la morte di un parente infatti, gli eredi devono provvedere a risolvere alcune questioni burocratiche come la dichiarazione di successione, l’eventuale passaggio di proprietà degli immobili, disdette varie, divisione dell’eredità e voltura di utenze. Il problema più annoso è quello del pagamento di eventuali debiti lasciati dal parente.
COSA DICE LA LEGGE – La legge in merito dice che gli eredi, i quali hanno accettato l’eredità, hanno l’obbligo di saldare anche i debiti del defunto. Se si accetta dunque il tesoretto, lasciato dal parente defunto, si deve anche saldare il non pagato. A chiarirlo è l’associazione Altroconsumo che, spiega, “quando si accetta l’eredità, si diventa eredi dei beni, ma anche dei debiti del defunto” e, attenzione, di questi ultimi, “si risponde con tutti i propri beni e non solo con quelli ricevuti con l’eredità”.
QUANDO CONVIENE RINUNCIARE – É meglio, quindi, valutare bene perché se il rosso è superiore al lascito è conveniente “rinunciare all’eredità”. La terza via è accettarla con “beneficio d’inventario”. Basta fare una “dichiarazione presso un notaio o un cancelliere del tribunale che farà l’inventario”, cioè, l’elenco con relativa descrizione dei beni ereditati. In quest’ultimo caso le conseguenze saranno due. In primo luogo “se l’erede aveva crediti o debiti verso il defunto li conserva: può farsi pagare come creditore e può pagare come debitore” oltre al fatto che, concludono, “risponderà dei debiti ereditari solo con i beni ereditari”.
QUICK TIPS
Sapevi che se uno degli eredi ha dei debiti, i suoi creditori possono decidere di pignorare i beni su cui questi ha una quota di eredità. In questo caso cosa possono fare gli altri eredi per difendersi? Ci sono tre vie:
- possono chiedere la separazione della quota pignorata: ossia, laddove possibile, dividere in natura il bene e quindi liberarlo dalla quota pignorata. Nell’esempio di poc’anzi, i due fratelli senza debiti possono far dividere la villa in tre unità catastali differenti intestate ciascuna a ognuno dei tre eredi. Questa soluzione è facile da realizzare in caso di terreni mentre più difficile con le case;
- chiedere la divisione dell’immobile in natura. Il risultato pratico è pressoché identico al precedente, ma in questo caso è necessario prima un giudizio di divisione dell’immobile, sospendendo l’esecuzione forzata;
- chiedere la vendita della quota indivisa: viene venduta solo una quota percentuale del bene, cosa però molto difficile perché è improbabile che qualcuno compri una proprietà in comunione con un altro soggetto di cui non sa nulla.