Tassi BCE: cosa succede quando aumentano?
La Banca Centrale Europea (BCE) è l’istituzione che si occupa di gestire la politica monetaria dell’Eurozona. Uno degli strumenti principali che ha a disposizione sono i tassi di interesse. Questi tassi rappresentano il costo del denaro che le banche pagano alla BCE per prendere a prestito denaro. Approfondiamo insieme cosa sono e perché aumentano.
Il tasso BCE rappresenta il valore che la banca centrale del paese, in questo caso dell’Eurozona, applica ai prestiti che concede alle banche private. Gli istituti di credito, infatti, si scambiano di continuo liquidità tra loro, per fronteggiare esigenze diverse e ricevono prestiti dalla banca centrale.
Quali sono i tassi della BCE?
Oltre, al tasso di rifinanziamento principale che la BCE applica alle somme che presta agli istituti di credito in condizioni normali, esiste il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale si riferisce invece ai prestiti a brevissimo periodo, o prestiti overnight. Infine, viene applicato il tasso sui depositi presso la banca centrale, dall’altro lato, è relativo alle somme che le banche private prestano alla BCE. Questi tre tassi si influenzano a vicenda quando la BCE li alza o li abbassa contemporaneamente e nella stessa misura.
Aumento tassi BCE: cosa succede e perché?
I tassi della BCE mutano nel tempo poiché la banca centrale usa le variazioni del loro valore per dirigere e influenzare l’economia dei paesi, cercando di stimolare la crescita e di mantenere la stabilità. Infatti, il tasso d’interesse è una delle due misure principali di politica monetaria (l’altra è la quantità di moneta in circolazione). Quando i tassi sono bassi i depositi non convengono, di conseguenza aumentano gli investimenti in unico circolo economico. Con i tassi alti si verifica invece una diminuzione dei consumi e un aumento dei risparmi.
Dal 2023, dopo la ripresa post pandemia, ma anche a causa delle difficoltà subite nella catena di approvvigionamento (supply chain) del mercato globale, e soprattutto dopo l’invasione della Russia in Ucraina e la guerra, si è assistito a una ripresa dell’inflazione. I prezzi sono tornati a salire, in certi settori in maniera vertiginosa. Questa situazione ha allarmato le banche centrali, che hanno alzato i tassi d’interesse per cercare di ridurre la circolazione del denaro e l’inflazione.
Quindi, l’obiettivo principale della BCE è mantenere l’inflazione sotto controllo, attorno al 2%. Quando l’inflazione, ovvero l’aumento generalizzato dei prezzi, cresce troppo, la BCE interviene aumentando i tassi di interesse per due ragioni:
- Rallentare la domanda: Aumentando i tassi, il costo del denaro aumenta anche per le famiglie e le imprese. Questo disincentiva i prestiti e gli investimenti, riducendo così la domanda di beni e servizi. Una domanda più debole, a sua volta, contribuisce a contenere l’inflazione.
- Rafforzare l’euro: Tassi di interesse più alti rendono gli investimenti in euro più attraenti per gli investitori internazionali. Questo può far apprezzare la valuta unica, contribuendo a ridurre i costi delle importazioni e, di conseguenza, l’inflazione.
In particolare, la decisione di aumentare i tassi di interesse è presa dal Consiglio direttivo della BCE in base all’analisi delle prospettive economiche dell’Eurozona basta sui seguenti fattori:
- Tasso di inflazione: se l’inflazione è superiore all’obiettivo del 2%, la BCE è più propensa ad aumentare i tassi. Come anticipato, questo fenomeno si è scatenato a partire dalla ripresa della post-pandemia: dopo anni di attività chiuse, la loro riapertura ha fatto crescere la domanda troppo rapida rispetto all’offerta circolante. Inoltre, anche dal punto di vista logistico globale si era verificata un’interruzione importante delle materie prime molto richieste. Per questo motivo, il costo dei prodotti e dei servizi è aumentato verticalmente;
- Crescita economica: se l’economia crescesse a un ritmo sostenuto, la BCE potrebbe aumentare i tassi per prevenire un surriscaldamento dell’economia e un’accelerazione dell’inflazione;
- Stabilità finanziaria: la BCE valuta anche la stabilità del sistema finanziario. Se ci fossero rischi di instabilità, potrebbe decidere di procedere con cautela negli aumenti dei tassi.
Quali conseguenze ci sono con l’aumento dei tassi BCE?
L’aumento dei tassi BCE ha un impatto diretto sulla vita dei cittadini e delle imprese, influenzando i costi del denaro e le decisioni di investimento.
Ad esempio, questo significa che:
- I mutui sono più cari: per chi ha un mutuo a tasso variabile, l’aumento dei tassi si traduce in rate più alte;
- I prestiti sono più costosi: anche i prestiti personali e quelli destinati alle imprese diventano più costosi;
- I rendimenti sui risparmi sono più alti: al contrario, chi ha dei risparmi in banca potrebbe vedere aumentare i rendimenti dei propri depositi.
In sintesi, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno improvviso dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. Attraverso queste manovre, l’istituzione cerca di mantenere la stabilità economica e di attenuare il valore del rialzo. Infatti, durante gli ultimi comunicati è stato anche specificato che, rispetto alla crisi finanziaria del 2008, le banche sono in una situazione migliore, sia perché non c’è una crisi di liquidità sia perché sono disponibili tutti gli strumenti per far diminuire l’inflazione. Le previsioni annunciano che l’inflazione potrebbe scendere al 2,9% quest’anno e al 2,1% nel 2025.
Lo sapevi che…
Il tasso di interesse effettivo globale (TAEG) è influenzato dai seguenti elementi:
- TAN (Tasso Annuo Nominale): È il tasso di interesse puro sul capitale preso in prestito.
- Commissioni: Tutte le spese accessorie legate al finanziamento, come quelle di istruttoria, incasso rate, estinzione anticipata.
- Spese assicurative: Il costo delle assicurazioni collegate al finanziamento, come l’assicurazione sulla vita o l’assicurazione sulla casa.
- Modalità di rimborso: La durata del finanziamento e la frequenza dei pagamenti influenzano il TAEG.
È quindi uno strumento fondamentale per valutare il costo complessivo di un finanziamento. Conoscendo il suo significato e i fattori che lo influenzano, è possibile prendere decisioni più consapevoli e scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze.