Anche se oggi gli assegni sono meno utilizzati come strumenti di pagamento grazie all’avvento di app home banking, esistono ancora casi in cui non si può prescindere dall’uso dell’assegno bancario e di quello circolare. Questi metodi di pagamento sono titoli esecutivi normati dal Codice civile e dai contratti che fungono spesso da conclusione di questi ultimi. Ad esempio, il pagamento del rogito nell’acquisto di una casa avviene di solito tramite assegno circolare non trasferibile intestato al venditore.
Vediamo allora i diversi tipi di assegni e qual è la loro differenza.
Cos’è un assegno bancario?
L’assegno bancario è il tipo di assegno classico che si vede firmare da chi lo emette. Ogni pezzo è parte di un libretto (carnet) e possiede un numero univoco e progressivo che indica il conto e chi lo ha emesso. Ogni carnet può contenere 10 assegni bancari e costa tra gli 0,10 € e i 2 €.
Anche se questo assegno non assicura che il conto includa l’importo riportato, rappresenta comunque un impegno per chi lo emette a coprire perché, in mancanza di fondi, il creditore può richiedere il suo protesto, ovvero che venga registrato il debito e che si avvii un procedimento contro chi lo ha emesso.
Cos’è un assegno circolare?
L’assegno circolare, al contrario, garantisce la copertura dei fondi necessari sul conto del titolare poiché questo titolo viene emesso solo quando i fondi sono presenti e la banca certifica di averli prelevati e resi disponibili per il beneficiario. Quest’ultimo può controllarne in anticipo la bene-emissione (ovvero che l’assegno sia stato davvero emesso e i soldi ci sono) tramite il numero progressivo assegnato presso la banca erogante.
Questo titolo prevede un prelievo entro 30 giorni dalla data di emissione e non può essere emesso senza il nome del beneficiario. L’assegno circolare richiede, solitamente, qualche giorno di preparazione da parte della banca, per questo viene richiesto qualche giorno prima della consegna.
Chi può emettere un assegno circolare?
L’emissione dell’assegno circolare prevede che il richiedente si rechi presso propria banca o l’ufficio postale per compilare il modulo di richiesta. Questo documento indica l’intestazione dell’assegno e l’importo da corrispondere al beneficiario.
Prima di procedere con l’emissione, la banca o l’ufficio postale verificano la disponibilità dell’importo specifico da parte del richiedente.
Inoltre, l’assegno circolare deve contenere i seguenti componenti:
- Serie e numero di identificazione;
- Denominazione di “assegno circolare”;
- Promessa di pagamento di un importo determinato;
- Dati del beneficiario: nome, cognome o ragione sociale
- Importo in cifre e in lettere;
- Data e luogo di emissione;
- Sottoscrizione dell’Istituto erogante;
- Clausola “non trasferibile” per importi uguali o superiori a mille euro.
Come viene emesso un assegno bancario?
L’emissione dell’assegno bancario parte dal traente, ovvero da chi deve effettuare il pagamento. Il traente dovrà compilare l’assegno bancario inserendo tutte le informazioni necessarie con attenzione, seguendo la struttura preimpostata ovvero:
- data di emissione (giorno, mese e anno), fondamentale poiché indica il giorno dal quale inizia il conteggio dei termini in cui è possibile incassare l’assegno. La data deve essere necessariamente il giorno effettivo di emissione: la legge non contempla la postdatazione;
- luogo di emissione che distingue un assegno su piazza (pagato nello stesso comune in cui è emesso) da uno fuori piazza, cioè pagato in un comune diverso da quello di emissione;
- importo, in cifre e in lettere. In caso di discordanza tra i due valori, prevale quello indicato in lettere;
- beneficiario;
- firma di chi lo emette.
Come anticipato, l’emissione dell’assegno circolare avviene invece direttamente dalla banca su richiesta del proprio cliente.
La differenza tra assegno bancario e circolare
Esistono alcune caratteristiche che differenziano l’assegno circolare da quello bancario.
Assegno bancario:
-l’emissione dell’assegno bancario avviene dalla banca, dopo la firma del correntista sul documento;
– l’assegno bancario è immediato, ma non offre al ricevente la garanzia della presenza dei fondi richiesti dal titolo. Nel caso in cui ciò accada, il creditore può chiedere il protesto dell’assegno;
-infine, l’assegno bancario non ha limite di emissione.
Assegno circolare:
– l’emissione e la firma dell’assegno circolare avvengono direttamente ad opera della banca che inoltre trattiene dal conto la somma riportata nell’assegno;
-l’assegno circolare va preparato in anticipo per dar modo alla banca di bloccare la quota necessaria, garantendo così al ricevente la possibilità di controllare l’esistenza della provvista, ovvero la disponibilità effettiva della somma;
-il limite di importo relativo agli assegni circolari è di mille euro.
Quanto tempo ho per coprire un assegno scoperto?
L’assegno scoperto è un titolo che, una volta recatisi in banca ad incassarlo, si scopre che non presenta fondi sufficienti a coprire il debito.
Come abbiamo appena visto, tra i due tipi solo l’assegno bancario può correre il rischio di restare scoperto, dando così luogo ad un illecito. Al contrario, l’assegno circolare non presenta alcun pericolo di dimostrarsi scoperto.
Nell’assegno scoperto le conseguenze legali sono equiparabili a quelle delle frodi perché chi riceve un assegno a vuoto può denunciare chi lo ha emesso e fargli ricevere sanzioni penali. Il soggetto che le riceve può essere iscritto nel registro dei cattivi pagatori, con la conseguenza che in futuro può avere difficoltà ad ottenere prestiti.
Se si riceve un assegno scoperto bisogna procedere al protesto, rivolgendosi a un notaio o a un ufficiale giudiziario entro 8 giorni, se l’assegno a vuoto è stato emesso nello stesso Comune in cui si chiede di incassarlo, e 15 giorni in caso contrario. Queste figure verificano la mancanza del pagamento e si attivano per pubblicare il nome del debitore nel Registro informatico dei protesti.
Infine, chi possiede un assegno scoperto può avviare un atto di precetto, ovvero una comunicazione scritta con cui chiede al debitore di pagare la somma dovuta entro 10 giorni. Se l’insolvente non provvede al pagamento, il creditore ha 90 giorni di tempo per avviare l’esecuzione forzata e quindi passare al pignoramento dei beni del debitore.
Quanto tempo ho per coprire un assegno scoperto? Il debitore ha 68 giorni per pagare se l’assegno è emesso su piazza o 75 giorni se l’assegno viene emesso fuori piazza.
Tempi di validità per incassare un assegno
I tempi di validità per incassare un assegno bancario corrispondono a 8 giorni dalla data di emissione se è del tipo su piazza o entro 15 giorni dalla sua emissione se è fuori piazza. Per l’assegno circolare i tempi di incasso equivalgono invece a 30 giorni.
Anche se non esistono limiti di importi incassabili da un assegno, in caso di incasso assegno circolare superiore a 3000 euro, ad esempio, andranno corrisposte delle apposite tasse in quanto la somma supera i 1000 euro.
Come incassare un assegno? A seconda che l’assegno sia trasferibile o non trasferibile, cambierà il soggetto che potrà incassarlo. Perciò, ad esempio, con il primo a recarsi in banca puoi essere tu in banca o girarlo ad altri per riscuoterlo, mentre quello non trasferibile deve essere necessariamente incassato solo da chi è nominato come ricevente sull’assegno.
Come fare la revoca al pagamento di un assegno?
Se si ha a che fare con un assegno scaduto non incassato entro i termini previsti colui che lo ha emesso può legittimamente chiedere la revoca del pagamento assegno.
Come fare la revoca al pagamento di un assegno? Se esistono le condizioni temporali per procedere, il debitore deve comunicare alla propria banca la volontà di richiedere la revoca e riceverà così indietro i fondi precedentemente messi a disposizione del titolo. Se la banca però paga lo stesso l’assegno al creditore, sarà tenuta a restituire al proprio cliente le somme prelevate dal conto.
È tuttavia importante considerare che con la revoca del traente non decade il diritto di credito che il creditore vanta nei confronti del debitore perché potrà esercitarlo in altri modi.
Da parte sua, il creditore che non ha incassato il titolo esecutivo può:
- nei primi sei mesi, richiedere direttamente il pignoramento dei beni del debitore, senza bisogno di intraprendere prima cause o ricorsi per decreto ingiuntivo;
- dopo sei mesi, effettuare una richiesta di decreto ingiuntivo.
Lo sapevi che…
Una notizia recente a tema assegni circolari è che la Banca d’Italia ha aggiornato, con un atto del 30 aprile 2024, la propria circolare n. 285 del 17 dicembre 2013, sulle disposizioni di vigilanza per le banche, modificando la disciplina in materia di assegni circolari. Le modifiche puntano ad applicare alle garanzie conferibili a fronte dell’emissione di assegni circolari gli stessi criteri di idoneità, valutazione e controllo del rischio applicati alle garanzie negoziabili per le operazioni di credito dell’Eurosistema attraverso l’Eurosystem Collateral Management System (ECMS).