Le problematiche legate al contesto di recupero crediti negli ultimi anni sono diventate sempre più frequenti, complice la forte crisi economica che ha colpito il nostro Paese, resa ancora più forte dalla Pandemia.
Per questo nei momenti di difficoltà è sempre bene poter fare affidamento su di una certa liquidità per fare fronte alle spese ordinarie e/o straordinarie.
Non riuscire a rientrare in certe spese potrebbe essere un grosso problema.
Tuttavia, prima di avviare procedure legali, è sempre consigliabile provare accordi bonari, cercando di aprire un dialogo con il soggetto inadempiente. Solo in caso di mancata risposta l’unica via percorribile è quella del tribunale.
Solo la sentenza di un giudice può infatti stabilire la cosiddetta esecuzione forzata, obbligando quindi il debitore a fare o non fare qualcosa.
Nel caso del pignoramento il debitore non può vendere, danneggiare o non rendere disponibili i beni oggetto di pignoramento.
Recupero crediti: il pignoramento dà il via all’esecuzione forzata nei confronti del debitore e può essere mobiliare, immobiliare o presso terzi.
Il pignoramento è di fatto un atto che riguarda l’espropriazione forzata dei beni di un debitore, che non intende saldare il proprio debito.
Si tratta di una forma di esecuzione forzata che si attua normalmente a seguito di una sentenza.
Ma cosa succede concretamente?
Andiamo per ordine.
Come già visto insieme il pignoramento è un atto legale che riguarda un debito che il debitore ha verso il creditore.
Il pignoramento si potrebbe verificare nel caso in cui il debitore non possa saldare il proprio debito verso il creditore.
Quali sono i beni che possono essere pignorati?
Possono essere pignorati
- beni mobiliari: tutto ciò che è presente nell’abitazione o nel luogo di lavoro dell’interessato, quindi mobili, auto, moto, elettrodomestici, gioielli, tv, computer, etc. In pratica l’ufficiale giudiziario si reca presso la domiciliazione del debitore per avviare la procedura di custodia dei beni che dovranno essere venduti all’asta
- beni immobiliari: generalmente in questi casi l’immobile viene ipotecato, e inizia una procedura piuttosto articolata
- beni presso terzi: possono essere pignorati i crediti che il debitore vanta nei confronti di terzi (stipendio, pensione, canoni di locazione, etc.). Il pignoramento presso terzi si applica quindi su beni di proprietà del debitore ma in possesso di terzi soggetti.
Solo nel caso in cui il debitore, risultasse essere totalmente nullatenente, il creditore non avrebbe alcuna possibilità di agire e quindi di recuperare quanto spettante.
Dato che il pignoramento si applica sia sui beni presenti sia su quelli futuri, l’unica possibilità sarebbe quindi quella di attendere che il debitore faccia rientrare qualcosa nel proprio patrimonio.
Importante ricordare che il pignoramento potrà essere eventualmente chiesto anche agli eredi.
A ogni modo, per evitare di cadere in situazioni spiacevoli e poi difficilmente ripristinabili consigliamo di attuare fin da subito un piano di risparmio quotidiano (ne abbiamo parlato in diversi post), e in caso di problemi nell’onorare i vari impegni economici e di debito sempre meglio avvisare ed eventualmente percorrere la strada del piano di rientro o altre agevolazioni momentanee che possono aiutare nella gestione.
QUICK TIPS
Sapevi che …
- ci sono diversi beni che non sono pignorabili? Sai quali? La fede nuziale, vestiti e biancheria, i letti, i tavoli per la consumazione dei pasti con le relative sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, la lavatrice, utensili di casa e di cucina unitamente a un mobile idoneo a contenerli, animali da compagnia tenuti in casa, oggetti sacri destinati all’esercizio del culto, beni commestibili e combustibili, armi e oggetti che il debitore ha l’obbligo di conservare per l’adempimento di un pubblico servizio, decorazioni al valore, lettere, registri e gli scritti di famiglia e i manoscritti se non appartengano a una collezione.